La ricetta elettronica veterinaria nasce in realtà per ben altri scopi: poter controllare l'uso regolare dei farmaci per i grandi animali, cioè quelli di allevamento e destinati all'alimentazione umana. Esisteva già la ricetta in triplice copia (di cui una in genere da inviare all'asl), ma si è voluto cercare di rendere la cosa molto più rigorosa, facendo in modo che restasse traccia di ogni confezione di farmaco venduto e acquistato da un allevatore. Lo scopo ovviamente di evitare l'uso/abuso illegale di farmaci (antibiotici, ormoni, ecc ecc). E anche di rendere più semplici e immediate certe procedure (prima l'utente doveva presentare in farmacia le tre copie, una veniva restitituita dopo la compilazione, un'altra trattenuta per tot tempo in farmacia o spedita all'asl, ecc ecc. Era comunque laborioso.) Si raggiunge così lo scopo? Non lo so, si vedrà in seguito, forse chi lavora in una farmacia che tiene farmaci per grandi animali lo saprà meglio.
Noi farmacisti non pensavamo sarebbe arrivata a coinvolgere anche le prescrizioni per i piccoli animali, ma così è stato.
Al di là dei problemi degli abusi dei farmaci, dell'uso di farmaci umani su animali e addirittura il grosso e pericolosissimo problema opposto (l'uso di farmaci veterinari-specie anabolizzanti, antidolorifici, sedativi- da parte di umani) per cui aumentare e rendere rigorosi i controlli ė sempre utile, il risultato è che almeno da un punto di vista teorico ora sarebbe più rigoroso, ai limiti dell'assurdo, l'uso dei farmaci veterinari rispetto a quelli umani: per i farmaci umani rimane infatti la ricetta bianca ripetibile per i farmaci a pagamento, ci si fida di ciò che prescrive il medico e non restano tracce elettroniche indelebili- potenzialmente lesive comunque della privacy- per ogni transazione, a meno che non si tratti di farmaci "passati" dal servizio sanitario, ma qui essendoci anche il discorso di rimborsi e pagamenti è giusto essere rigorosi nel controllo.
Perché dunque non lasciare le regole di prima con la tradizionale ricetta veterinaria almeno per gli animali da compagnia? Boh! Per ora, se non subentrano altri meccanismi di controllo, sanzioni o dal punto di vista pratico anche un miglioramento del sistema informatico, la mia idea è che le cose rimangano più o meno come prima. Aggiungendo un po' di complicazioni tecniche: e se internet non funziona? Se il sistema ricette elettronico si blocca temporaneamente? Il farmacista che fa, si rifiuta di consegnare il farmaco o lo dà lo stesso? E poi c'è tutto il problema dei codici dei farmaci: lo stesso farmaco, es. Baytril da 50 mg, ha diversi codici identificativi (vecchi codici corrispondenti a prodotti non più in commercio, codici relativi al farmaco di importazione, codici del farmaco italiano) più eventuali equivalenti che sono considerati uguali a tutti gli effetti: nelle ricette elettroniche umane il sistema permette di passare tranquillamente da un codice ad un altro, qui invece il sistema si incasina, i codici non sono interscambiabili, sullo schermo appaiono messaggi indecifrabili o vagamente minacciosi (tipo "sei proprio sicuro di quello che stai facendo? Procedo davvero? Sì o no? ), il farmacista mantiene una faccia di circostanza, ma dentro di sè sacramenta in turco e via dicendo...non è ancora chiaro come si deve procedere per fare le cose correttamente, insomma siamo appena agli inizi e tutto deve ancora prendere forma.
Rimane la regola che bisognerebbe andare dal vet- o telefonargli- e farsi fare la ricetta (non sperare di avere il farmaco senza
) , poi il vet la stampa o ti dà i codici e si va in farmacia dove bello contento il farmacista soddisfa la tua richiesta...