Caro Albe, attenzione: categorie concettuali, piani diversi e intransitività, cui fai riferimento, altro non sono che prodotti mentali e proiezioni...
Che storicamente generano lo specismo, noto "padre" di sessismo e razzismo.
Se non ami il pensiero adorniano, potrai trovare maggior affinità con Plutarco, che lucidamente aveva colto il nesso che lega il massacro degli animali e lo sfruttamento degli uomini: dimmi come tratti gli animali, e ti dirò come tratti gli uomini.
Un esempio dei tempi d'oggi?
La ferocia sadica e indifferente con cui vengono trattati gli animali nella Cina dei nostri giorni, corrisponde linearmente al disprezzo degli esseri umani e i loro diritti.
Chi investe sugli animali è sordo al dolore e alle necessità dei bambini e degli altri uomini?
Grandi psicologi e studiosi dei complessi meccanismi della sfera emozionale e comportamentale, hanno dimostrato che il sentimento che nutriamo per gli animali, è quello stesso che nutriamo per i bambini.
Siamo tutti parte di una grande unità, energie collegate ed interagenti in un solo spazio circolare.
La sensibilità di Rousseau abbraccia commossa l’intera natura. Hume osserva che le differenze tra mente umana e mente animale non sono diverse da quelle che separano gli intelligenti dagli stupidi (vedi a conforto le interviste delle Iene ai nostri parlamentari!
).
Sono maturi i tempi per la rivoluzione di Darwin, che ci insegna a riconoscere lo splendore dell’unità del vivente: l’uomo è un ex-animale che evoluzionisticamente ha preso il potere.
Oggi leaders come Peter Singer e Tom Regan ammoniscono: il rispetto degli esseri viventi è la base stessa della preservazione di una comunità.
Senza questa consapevolezza, ci si avvia a una violenza distruttiva che porta all’autodistruzione.
Ancora una volta, parlare di animali significa parlare degli uomini.
Cioè di animali deviati, schegge impazzite, ormai fuori controllo.
Trond