TheFlash96 ha scritto:
Il più delle volte infatti scappa, o si mette su due zampe come a voler afferrare il mio dito (cosa significa?)
... per la mia personale esperienza, il cricio in piedi non è affatto un atteggiamento “negativo/aggressivo” , ma casomai “proPOSITIVO”... è semplicemente incuriosito/interessato da qualcosa che sta accadendo e si erge in piedi per meglio “studiarlo”.
Ed esprime anche “attesa”.
Tipico di Palletta, quando mi alzo al mattino, nel vedermi arrivare, venire vicino alle sbarre ed alzarsi sulle zampe posteriori, con le anteriori protese (ad equilibrarlo pure, magari), in attesa delle novità di giornata... oddio... novità... penso “sappia” o possa sapere che è l’ora del premiettino quotidiano (= il semino di girasole della colazione)... ed appena infilo la mano nella gabbia, ce lo ho subito lì, per nulla timoroso, ad annusare, mettermi le zampette anteriori addosso, dare leccatine ecc... Persino invadente!
TheFlash96 ha scritto: Non è una sensazione facile da spiegare, però forse sto riuscendo piano piano a dargli una forma e a identificarla
... sì,certo... si chiama PAURA !
Scherzo... non è mia minima intenzione prenderti in giro.
Non sono in grado, né è mia volontà dare lezioni di superamento fobie.
Posso solo riportarti schematicamente mie esperienze... sia personali, che relative al rapporto col mio criceto.... Nell’ipotesi che tu possa trarne “ispirazioni”, spunti ed incoraggiamenti, in senso lato.
Ognuno ha il proprio carattere ... i propri percorsi... le proprie “capacità”....i propri tempi...ed il proprio criceto! (banalissimo a dirsi).
Da bambino, in tenerissima età, venni semi-aggredito da un cane, trovandomi solo ed indifeso per alcune interminabili secondi... non venni realmente morso o ferito... ma il trauma rimase ...e forte....per parecchi anni, “soffrii” di una cinofobia “invalidante” (traduco: se vedevo un cane libero, da lontano, cambiavo strada, disposto a fare tutto il giro del paese pur di non incontrarlo... che fosse un san bernardo od uno yorkshire, non importava... fobia pura, irrazionale ed invincibile...parecchie volte son arrivato a casa tardi, una volta uscito da scuola, per questo motivo... e quando mamma chiedeva spiegazioni, ne inventavo di ogni, imbarazzatissimo). Mi rimane tutt’ora una certa diffidenza sotterranea per quel genere di animali (non mi prendo mai confidenze con cani che non conosco... e l’abbaio mi innervosisce), ma il grosso della fobia, l’ho superato sai come?... grazie ad un gatto... una mia parente stretta/compaesana che visitavo pressochè ogni giorno prese un gattino... inizialmente ero spaventato pure da quello e gli stavo alla larga (la paura dei cani era, in pratica, una paura di tutti gli animali... della loro imprevedibilità)... poi, giorno per giorno, iniziai a comprenderne la sostanziale innocuità e – pian pianino – a giocarci... sempre di più...interessato a stabilire finalmente un rapporto con un animalino, con tutta la curiosità giocosa di un bambino... un percorso in parte “volontario e percepito” ed in parte “inconscio”. Bene, un giorno, una qualche barriera si ruppe spontaneamente nella mia testa... il giorno primo evitavo i cani come tori con l’orchite, il giorno dopo volli-fortissimamente-volli accarezzarne uno.
Sempre a causa di un semi-trauma infantile (una colossale bevuta, causata da una onda anomala non vista arrivare, mentre ero seduto sulla battigia, da piccolino), non ho mai imparato a nuotare... ho il sacro terrore dell’acqua alta...appena mi arriva al diaframma, mi si blocca la respirazione... quella non la ho mai superata... ci ho proprio rinunciato definitivamente.
All’inizio anche io avevo timore della dentatura di Palletta e dell’uso che poteva farne su di me, stai tranquillo.
Però è stata superata abbastanza rapidamente.
Innanzitutto ho un carattere parecchio razionalista, e mi sono intimamente convinto abbastanza alla svelta che quel cosetto più di tanto male non poteva farmi.
Poi, lo ammetto, mi è stato molto di supporto il carattere del criceto stesso.
Albertino si è rivelato presto un cricio dalla bassa territorialità... che accetta davvero di buon grado le mie intromissioni/manipolazioni nel suo habitat... quasi abbia capito fin dall’inizio che è tutto finalizzato alla sua cura ed alla sua gratificazione.
Morsi veri ... aggressivi...in due mesi di convivenza, me ne ha rifilato uno solo, prendendomi di striscio e causandomi una leggera abrasione/taglietto nell’epidermide di un polpastrello, con un po’ di bruciorino.
Ma me lo sono cercato IO al 100%, sbagliando tutto lo sbagliabile, nei suo confronti.
Era pomeriggio tardo/quasi ora di cena, lui era con noi da pochissime settimane, non gli pulivo casa da tre giorni (perchè stava molto rintanato, nelle ore di luce) e fui preso dalla frenesia igienista, non volendo attendere la sua spontanea fuoriuscita dalla tana. Gli scoperchiai casa e, con massima nonchalance, iniziai a rassettare, con lui a tre cm dalla mia mano, bruscamente risvegliato da pochi secondi (... ora mi cacciate dal forum, lo so...)..
... Fu fulmineo e chirurgico....Zac!.
Dimmi un po’... se qualcuno, alle 4 di notte, mentre stai dormendo, ti accendesse le luci della camera, ti strappasse le coperte di dosso ed iniziasse a rifarti il letto, lo ringrazieresti, dicendo che non aspettavi altro nella vita?... o lo prenderesti a cuscinate dopo aver introdotto un mattone nella federa?
Mai più fatto una simile vaccata e MAI più ricevuto veri morsi... tanti garbatissimi “assaggini” esplorativi sulle dita, facendomi percepire la lingua e lo sfioramento della dentatura, ma senza procurarmi il benché minimo dolore... alla fine son pure divertenti. Al limite - se vuoi essere più tranquillo - ricordati sempre di lavarti bene le mani, prima di “aver a che fare con lui” e dopo averlo fatto. Chiaro che se gli sottoponi le tue estremità, magari dopo esserti mangiato una bella focaccia farcita, il suo assaggino esplorativo potrebbe rivelarsi un po’ più “interessato”. Ma sarebbe del tutto giustificabile: ci vede pochino, il suo è un mondo di odori e rumori... e fra il tuo dito ed un wurstel, non c’è poi ‘sta gran differenza
Ti sembrerà del tutto canzonatorio, ma io troverei più “pericoloso” (con due virgolette grosse come transatlantici) l’allungargli il semino gustoso tenuto con la punta delle dita... Annusatolo, il mio lo afferra subito voracemente e con foga, con gli incisivi spalancati, tirando. Quando mi metto il semino sul palmo della mano, ti assicuro al 10.000% che non riesco proprio a percepire (tattilmente) il momento in cui lo preleva...è sempre di una “delicatezza” estrema... tanto che devo sempre controllare visivamente se è ancora al suo posto.
Così a naso, la tua cricia mi sembra davvero ben disposta e per nulla “aggressivamente territoriale”, tal quale al mio.