Ispirato dal commento di un utente vorrei dire la mia...
Premesso che amo le mie due Bimbe Pelosine alla follia, quindi per favore non insinuate il contrario per ciò che sto per scrivere...
Spesso vedo foto e video di cricini in gabbie-loculo, con ruote minuscole o peggio, col pavimento a sbarre ecc ecc, e sono il primo a farmi prendere da sentimenti tra l'angoscia e la rabbia, a seconda se l'autore è cosciente della situazione sbagliata e si impegna a correggere, o se si improvvisa "maestro" di gestione di questi animaletti, ma a volte, specialmente nei gruppi di Facebook assisto all'esatto contrario, cioè gente che dà quasi in escandescenze se gli si fanno fare le passeggiate sul pavimento del corridoio perché potrebbero ammalarsi o se gli si dà un semino in più perché potrebbe sbilanciarne l'equilibrio biologico, o si scandalizzano se su un pezzetto di cartone polionda c'è traccia di una scritta a penna...
Ripeto concetto, con questo non intendo dare per lecito allevarli nella compostiera e rimpinzarli di schifezze, ma, a mio parere, nemmeno a farli crescere in una sala operatoria, isolandoli da tutto...
Anche i loro corpicini possiedono un sistema immunitario, che come il nostro, per funzionare bene ha bisogno di "conoscere" microrganismi esistenti nell'ambiente per "fabbricare" i relativi anticorpi, e comunque, più li si tiene lontani da questi e più le generazioni diventeranno sempre più delicate e vulnerabili, presumo che il criceto selvatico non vada dal veterinario se ha mangiato un semino in più, eppure vive mediamente più del doppio dei suoi "derivati" domestici...
Il mio è un discorso in generale, e di certo non negherei una visita dal veterinario (Non ho mezzi di trasporto ma per fortuna ne ho uno specializzato in esotici a trecento metri da casa) se le mie Bimbe non stessero bene, ma non tendo ad avere la Sindrome di Munchausen (Più o meno, fare ammalare una persona e tenerla sempre in condizioni di malattia per curarsene) per dimostrare loro di volergli bene...
Penso che più passerà il tempo, più ci saranno selezioni per ottenere nuove razze o colorazioni e più il loro DNA si indebolirà, ancor peggio con le generazioni ottenute inavvertitamente per negligenza o ignoranza, dove si rischia di accentuare le tare genetiche, per cui, secondo me, diventerà necessario ricorrere all'inclusione di materiale genetico proveniente dal criceto selvatico per rinforzare le linee di sangue, con possibili rinselvatichimenti da cui ripartire con le selezioni, da cui potrebbero originarsi nuove tipologie di cricini, e non mi sembrerebbe un'idea da scartare del tutto...
In un certo senso, la conferma a ciò che penso, mi viene data dai cricini Roboroski, specie ancora relativamente poco manipolata, che tendenzialmente è più longeva, ma fino a quando?
Un'ultima considerazione: Parlando di alimentazione, spesso leggo "Questo no, questo no, questo nemmeno" ecc, dicendo che non bisogna dare loro nulla che non esista in natura, giustamente, ma penso che un criceto selvatico non si farebbe pregare per mangiare un pezzettino di pane perso da un escursionista di passaggio, o raccogliere foglie e legnetti per il nido senza bollirli per tre ore col bicarbonato, e magari raccoglierebbe quel pezzetto di cartone polionda con la scritta a penna...
E nel frattempo, tra parentesi, i negozianti assistono e intascano...