stefyg96 ha scritto:In questi casi vorrei che esistesse il teletrasporto, non ho una gabbia molto grande per un dorato è 75x45 cm ma per uno stallo...
Come ti capisco Stefy e ci sono così tante le situazioni del genere..........
E qui i cricetini devono essere più di uno. Poi oltre agli stalli ci vorrebbero anche gli adottanti passati ai raggi x e non quelli che il giorno dopo telefonano chiedendo se possono cambiare criceto perché quello adottato non li considera (cosa che ho visto fare).......................
Guarda, in questi giorni sono davvero triste, demoralizzata e al contempo bellicosa. Mi ritrovo dopo tante discussioni e ragionamenti (nella vita reale) ad avere convinto una famiglia a cedere le tre conigliette che fanno vivere in maniera allucinate.
Ma ora che hanno capito (o meglio la figlia è cresciuta e ha iniziato a ragionare), sono tutti pieni di conigli. Mi sto arrampicando sugli specchi e meno male che ci sono delle volontarie favolose. Ma è davvero difficile riuscire a mettere quelle tre creature su un percorso che le porti ad una vita degna.
E questo perché? Addirittura la cosa è partita da un amico veterinario che ha portato in regalo la prima coniglietta per i bambini, da far vivere in una gabbia, da alimentare con i semi e da tenere in un garage perché la mamma è allergica.
Alla faccia della competenza di certi laureati in veterinaria.
Le discussioni, le cose che dicevo e le risposte che mi sentivo dare. Del tipo "non ti preoccupare, è una cosa ben gestita..... E lo dice il veterinario", col cervello che si bloccava lì e non voleva neanche parlarne, entrare nei particolari.
Proprio i neuroni disconnessi, i dendriti atrofizzati dalla tracotanza e dalla illusoria presunzione di gestire bene la situazione e con un veterinario professionista.
Pfui!!!! non c'è niente di peggio di un cervello che crede e che pieno di se non ritiene che sia necessario abbassarsi a ragionare e ad approfondire le informazioni. Quanti disastri produce.........
Intanto sono comodi, sono io che mi sbatto per cercare una soluzione e che se le cose andranno bene, mi farò delle centinaia di chilometri per portare le piccole a destinazione. Già, beata e miserevole superficialità.
E' proprio solo un problema culturale e siamo così lontani dal far capire le cose, dal diffondere e insegnare il rispetto della vita in tutte le sue forme.