@Luna birichina
... Detto con tutta l’imparzialità concessa ad un padre, mio figlio mostra una notevole curiosità, un più che buono livello d’intelligenza ed un'apprezzabile memoria.
Però (....ricordo d’averlo accennato....) è nato con un disturbo da deficit di attenzione/iperattività . Insomma, è uno di quei bambini che si definiscono - appunto - “iperattivi”.
Pazienza, concentrazione prolungata, attenzione, autoregolazione, autocontrollo e dintorni, non sono esattamente il suo forte (anche se non è un “caso” particolarmente grave... è ben seguito, a casa ed a scuola – da tempo - e nel corso degli anni ha mostrato apprezzabilissimi progressi, senza che MAI si sia ricorso a farmaci “inibitori”).
Significative “eccezioni” (nell’ambito della sua “agitazione”) si verificano proprio quando ci sono di mezzo insetti e dintorni.
Per capirci: tanto fatica a sedersi al tavolo 10-15 minuti, per svolgere quei compitini che (se non si distraesse o facesse capricci) potrebbe tranquillamente “fumarsi”.... Quanto è poi capace di stare 40 minuti in ginocchio nel giardino, col sedere all’aria, intento a studiare l’attività di un formicaio, piuttosto che a cercare lombrichi, osservare un ragno in agguato o due bombi che bisticciano.
A me la cosa risulta tanto più curiosa, in quanto non ho mai amato particolarmente (eufemismo) quella porzione di mondo animale.
Ma vabbè... ci sta (per dire, mia madre era un genietto in matematica, rimandato più volte in storia alle superiori... laddove io ho bisticciato con i numeri per tutta la mia vita ed adorato la storia).
Al bambino abbiamo regalato pure un piccolo kit (giocoso ma non troppo) che ha mostrato di apprezzare parecchio... E che segnalo a chi avesse prole con interessi consimili:
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... Riguardo al rapporto con Palletta, beh... mi ritengo soddisfatto e penso si sia raggiunto un “proficuo risultato”... Molto ovviamente:
in relazione alle possibilità d’interazione concesse da un criceto nano, rapportate alle predette “problematiche” del bambino.
Spiegandosi meglio:
Il criceto è stato fortemente voluto – in primis – dal pargolo... Che però aveva aspettative iniziali – intuibilmente – del tutto “
sballate”.
In cuor suo pensava/sperava gli fosse piovuto in casa un accondiscendente compagno di giochi miniaturizzato... Una specie di fiducioso cagnolino in scala ridotta, subito pronto e desideroso di farsi accarezzare, prendere in mano, “esibirsi” a comando, riportare il bastoncino (vabbé... diciamo lo stuzzicadenti), ecc. ecc.
Quindi c’è voluto un prolungato e paziente “lavorio”, per fargli prendere atto della realtà e superare la “delusione”, fino a raggiungere un equilibrio apprezzabile fra la salvaguardia della salute psico-fisica del sorcio ed un’autentica contentezza del bambino di averlo in casa.
Facile capire come non siano mancati momenti di totale disinteresse e momenti nei quali dovevo ben vigliare, affinché l’animale non rischiasse di essere stressato o (peggio) ferito involontariamente.
Ma ormai quell'equilibrio è stato ottimamente raggiunto.
Per mio figlio, Palletta è una specie di fratellino un po’ asociale, con orari ed abitudini strane, che però ha imparato ad “amare” e rispettare
in toto, per quello che è.
Non va MAI a sollecitarne le fuoriuscite. Ora attende tranquillamente che esca lui di sua spontanea volontà... gli da il premietto... lo accarezza un po’, delicatamente... se lo fa arrampicare sulla mano... lo osserva... collabora un pochino alle sue “manutenzioni”....e poi lo lascia in pace, tornando alle proprie faccende.
Morale: per un bambino così, sicuramente sarebbe stata più proficua (per esempio) la presenza di un gatto.... maggior interazione, ma pure l’aver a che fare con uno degli animali “autistici” per eccellenza (nel senso: se non sono in vena, te lo fanno capire senza troppe diplomazie). Ma pure quella offerta dal criceto – alla fine – è stata una importante palestra: di pazienza, conoscenza, rispetto d’altrui esigenze/natura, ecc. ecc.