Aquilotta ha scritto:Quelle azioni sono controverse perchè è meglio che muoiano investiti che come pellicce. La ditta ha un danno economico pazzesco.
Ecco, purtroppo questo non è vero. Mi permetto di ricordare a te e a tutti che sono vegetariano da tanti anni e che sono informato sui fatti, quindi non parlo per pregiudizi.
Capisco bene come tu ti senta riguardo al *crimine* dell'uccisione di migliaia di animali, ma ti prego di non commettere il comune errore di farti prendere dalle emozioni e pensare: "Oddio, bisogna fare qualcosa!", perché agendo d'impulso si provocano solo maggiori danni. Danni al sistema mondiale, danni all'economia, DANNI AGLI ANIMALI, DANNI ALLA CAUSA ANIMALISTA.
A mio avviso le associazioni (o non-associazioni, se preferisci) tipo l'Animal Liberation Front, per quanto animate da intenti lodevolissimi, fanno più male che bene. Proprio perché agiscono sulla scìa dei sentimenti, ma con pochissima razionalità.
Tu dici che la ditta ha un danno pazzesco? No, mi dispiace, è difficile pensare a qualcosa di più falso. Normalmente le aziende di questo tipo (pelletterie, trasformazione della carne...) sono assicurate. Pertanto, se anche liberi tutti gli animali, verranno risarcite e compreranno altri animali da uccidere, mentre quelli "liberati" faranno una brutta fine.
Questo per tacere tante cose, per esempio:
-questi animali dove vanno?
Inutile metterli in libertà: non sanno dove andare, non sono abituati a vivere liberi, persino cose che ci potrebbero sembrare gradevoli come toccare l'erba con le zampe e respirare dell'aria fresca possono essere uno shock per loro. Quelli che non vengono ricatturati di solito muoiono ben presto.
-Il pericolo pubblico. Hai idea di cosa siano centinaia o migliaia di animali liberati sulle strade pubbliche? In provincia di Ferrara, per esempio, anni fa hanno liberato migliaia di visoni di una pellicceria locale. A parte che era assicurata e non ci ha perso un centesimo, a parte che moltissimi sono stati ricatturati entro pochi giorni, per le strade di campagna del ferrarese, già non agevolissime e spesso buie e nebbiose, si sono aggirati questi animaletti, che hanno anche provocato degli incidenti stradali. Anche io, personalmente, una volta ho rischiato di uscire di strada per evitare un quadrupede non meglio identificato; ti assicuro che se scoprissi che quell'animale era stato liberato da un laboratorio, non proverei che rabbia nei confronti di chi l'ha messo in giro, condannandolo a morte certa per avere il piacere di rischiare di uccidere anche me che non c'entro nulla.
-Un po' di lungimiranza... Anche ammesso che l'azienda abbia un grosso danno economico (cosa assolutamente improbabile, vedi sopra), QUESTO NON AIUTA GLI ANIMALI. Anzi. Ammettiamo pure che vengano liberati 1000 visoni e una piccola azienda fallisca. Credi che ci saranno 1000 pellicce in meno in giro? Nient'affatto. Semplicemente, i concorrenti di quell'azienda (che probabilmente gradiranno) venderanno 1000 pellicce in più. Non è certo possibile attaccare TUTTE le pelliccerie del mondo. Se ne fai chiudere una con mezzi violenti, semplicemente sposti i profitti altrove, non salvi alcun animale. Anzi, alcune volte ho il sospetto (e certe volte ho LA CERTEZZA) che i raid animalisti vengano fomentati da un'azienda per danneggiare i concorrenti dando la colpa agli animalisti. Insomma, certi animalisti si illudono di aver fatto del bene, quando invece gli animali che muoiono sono in numero uguale e hanno solo contribuito alla speculazione economica facendosi raggirare da "coglioncelli" (scusate il termine).
Non ci saranno più pellicce quando le donne non vorranno più indossare le pellicce, prima di allora attaccare un'azienda o un negozio non diminuisce il problema, al contrario l'accresce...
-Il danno d'immagine. Queste azioni rendono invisi gli animalisti a tanta gente. Ora, io non faccio di queste azioni, con il mio comportamento semplice ed eticamente corretto ogni tanto riesco ad avvicinare qualcuno alla causa animalista. Può sembrarti lento, ma è l'unico sentiero da percorrere. Con un raid ad una pellicceria, dozzine o centinaia di persone si allontanano e provano diffidenza per le cause animaliste: "Quelli sono dei teppisti", "Hanno sfasciato il negozio di mio cugino che ha tre figli da mantenere"... E difficilmente li recupererai più.
-Se anche un negozio o un'azienda venissero chiusi, non pensate alle conseguenze economiche? Voglio dire, magari 50 persone perdono lavoro. E 50 famiglie non hanno di che vivere. E tutte queste persone non diventeranno MAI sensibili alla causa animalista, peraltro. Se PER ASSURDO venissero chiusi da oggi a domani TUTTI gli esercizi ed i complessi dove si uccidono gli animali, MILIONI di persone non avrebbero lavoro. Sarebbe una crisi economica mondiale senza precedenti, di gran lunga peggiore rispetto a quella in corso.
Non ditemi che sono cinico, ma capisco che il mondo è fatto così. Male, marcio alle fondamenta, ma la situazione è questa e anziché organizzare delle piccole azioni dimostrative/spettacolari tanto per sentirsi con la coscienza a posto, se vogliamo fare qualcosa (rispetto anche il diritto di ciascuno di non fare nulla), allora dobbiamo agire, con PAZIENZA e buona volontà, per cambiarlo piano piano, pezzo per pezzo. Cominciando da noi stessi, decidendo bene che cosa comprare, che cosa mangiare, diffondendo la sensibilità animalista, cercando di dare l'esempio.
Certo, questo richiede tempo, ma c'è alternativa? Credo proprio di no. Non credo proprio che camperò a sufficienza per vedere un mondo in cui gli animali vengono trattati come vorrei, ma forse vedrò qualche miglioramento. Di certo questa è la direzione in cui intendo muovermi. E di certo, perdonami, persone come il signore che citi e associazioni come l'ALF non nutrono affatto del mio sostegno. Fatico persino a definirle "animaliste".
Cordiali saluti,
Théoden
Multa non quia difficilia sunt non audemus, sed quia non audemus sunt difficilia (Seneca).