Sherry ha scritto:Per me dovrebbero inventare la laurea breve che serve per aprire un negozio di animali(senza di essa non apri un tubo o come commesso non vieni assunto), quindi che ogni animale che vendi devi sapere le sue esigenze, alimentazione ecc sarebbe una bella rivoluzione in questo settore che pensa solo a vendere, facendo patire l'inferno ad un sacco di animali
Magari ci fosse una cosa che permettesse di risolvere questi problemi sul serio con una soluzione chiara. Invece con la situazione dei know now attuali, lascerebbe il tempo che trova.
Anche la situazione dei veterinari che sono laureati e specializzati, non è mica rosea. Ormai ce ne sono di bravi, ma si sentono anche professionisti specializzati e col fior fiore delle attrezzature che fanno affermazioni degne del peggiore negoziante.
Tipo la veterinaria con le migliori attrezzature, brava negli interventi chirurgici, convinta sostenitrice che i criceti non devono mangiare i semi, perché in natura non ne trovano. Ma solo proteine animali e verdure.
E vuole risolvere l'alopecia di un criceto con un intervento di chirurgia plastica che rimuove la pelle senza pelo.
Per conto mio il problema ha due aspetti distinti.
Il primo: nel momento in cui si vende un animale, si da un valore commerciale ad una vita. E questo inevitabilmente mette in gioco tutta una serie di aspetti (economici, diritti di proprietà) che vanno proprio a cozzare contro il rispetto della vita stessa.
Anche ammettendo che in un negozio trattino bene gli animali (e non è mai così, magari lo pensano, ma non è mai così), tutti quegli animali in esposizione terrorizzati, con niente. Che restano lì giorni o tante settimane....
Uno spettacolo raccapricciante solo per questo, il negoziante, i clienti che li ammirano e dicono "che carini", neanche se ne accorgono.
Il secondo: le specie di animali che si trovano in cattività sono davvero innumerevoli, come si fa realmente a conoscere le esigenze di tutte? E in maniera sufficientemente approfondita da poterli gestire al meglio.
Si approssima e si tampona, intanto quasi sempre l'animale soffre in silenzio. Se non guardiamo con attenzione, neanche ce ne accorgiamo. Nei casi in cui non soffre in silenzio, si tampona la situazione cercando di eliminare gli elementi che permettono all'animale di esternare la sua sofferenza, non si pensa mica ad eliminarla e farlo stare decentemente.
Come si fa a fare una cosa quando non si sa neanche quello che sta succedendo.
Con gli animali più grandi è più semplice, con i mammiferi in generale anche i piccini, è più fattibile. Ma ad esempio con animali come i pesci, così lontani da noi.....
Quante volte si sente, sono durati poco.... o altro......